PIT STOP . Dalla Legge ai regolamenti

COMUNICATO STAMPA DEL 7 NOVEMBRE 2008

Con la recente approvazione del Senato, il Decreto 137 è diventato Legge dello Stato (n. 169). Non essendo intervenute modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera, per l’Aimc restano intatte tutte le perplessità già segnalate tanto sul metodo quanto nel merito.

I diffusi movimenti contestativi che hanno segnato quest’ultimo periodo, avendo al centro dell’attenzione la scuola e l’Università, hanno forse contribuito a rallentare la corsa almeno per quanto concerne la riforma universitaria. Il Dl approvato ieri dal Governo si limita, infatti, ad aspetti che, come lo stesso Ministro afferma, non lambiscono la sponda della “riforma”. Apprezziamo l’atteggiamento assunto per la questione universitaria, ma non possiamo esimerci dall’esprimere amarezza per non aver potuto registrare qualcosa di simile relativamente alla scuola dell’infanzia e del primo ciclo.

Ora i contenuti della nuova legge devono trovare nell’emanazione dei Regolamenti lo strumento attuativo. Il tempo che intercorrerà potrebbe essere un positivo e costruttivo “pit stop”, una condizione favorente per attivare quei contesti di confronto con la scuola, con la società civile e, in specie, con chi amministra la territorialità (Regioni, Province, Comuni) che sono finora mancati.

Non si chiede altro che di rendere concreto il patto per l’educazione e per la scuola unanimemente dichiarato essenziale e irrinunciabile per ogni reale cambiamento.

È il momento ormai in cui ogni soggetto direttamente chiamato in causa (Stato, Regioni, Enti locali, scuole dell’autonomia) correttamente riassuma le proprie responsabilità e, quindi, gestisca lo specifico con atteggiamento e volontà veramente con-correnti. Si tratta di mettere tutte le potestà in campo al servizio della scuola, a sua volta portatrice di quella potestà specifica che scaturisce dall’autonomia costituzionalmente riconosciutale.

Il percorrere tutti gli spazi previsti di consultazione e di espressione di pareri, compreso l’unico in cui al momento la scuola è istituzionalmente rappresentata dai suoi professionisti (il Consiglio nazionale della pubblica istruzione), può favorire la costruzione di un processo decisionale ponderato e condiviso, a garanzia e tutela del “bene educazione” in cui si radica il futuro del Paese.

Il Gruppo operativo nazionale AIMC

Roma, 7 novembre 2008

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