BUONI? CATTIVI? o COSI’ COSI’ ?

COME SONO GLI ALTRI PER NOI?lavagna buoni cattivi

Era abitudine, nelle scuole elementari di tanti anni fa, fare scrivere sulla lavagna – in due colonne ben separate – i buoni e i cattivi. Ero andato in una quinta classe per la periodica visita del direttore e, approfittando di una momentanea assenza dell’insegnante, un alunno mi fece notare che mancava la colonna dei “così-così”, perché egli quel giorno si sentiva proprio così. “Io, invece, sono sempre buono!” saltò in piedi, quasi urlando, con visibile aria di arroganza, il ragazzo ritenuto più bravo. Di contro, l’alunno ritenuto peggiore mi disse, con aria beffarda e spavalda: “Direttò, io sono sempre cattivo! Anche a casa mi dicono che sono un ‘malacarne’.”

La fine di ogni anno stimola persone ed istituzioni a valutare l’anno che sta per finire. Ognuno usa parametri diversi: la fortuna o la sfortuna, la ricchezza o la povertà, la salute o la malattia, l’amicizia o l’inimicizia e così via, la bontà o la cattiveria … Non si usa la classica lavagna, è un’elencazione pensata. Provate a fare la distinzione delle persone che conoscete. Individuate i buoni e cattivi. Occorre, però, evidenziare il concetto di buono o di cattivo che abbiamo. E’ un concetto personale che viene costruito sulla base sia dei valori e dei pregiudizi che orientano la nostra vita sia delle esperienze vissute. Chi condivide i nostri valori o disvalori, chi protegge i nostri interessi è ritenuta persona buona. Al contrario …….

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